Uh che bei giorni.... !!! :)
Il primo giorni partiti alla volta di Riccia, mai stata in Molise prima, colline e colline con casette chiare, tetti arancioni, pale eoliche come grandi fiori rotanti, colori tranquilli.
Subito il pomeriggio appena arrivati ingiro per il centro del paese ci mettiamo a disegnare...
porticine scalette viuzze e viette, tutto tutto tutto mi ricorda i paesi abruzzesi, stessi colori, stessi andamenti.
Il giorno dopo in coppie siamo intrusizzati nelle femiglie che festeggiano la festa di S. Giuseppe in un modo molto particolare: hanno i santi a tavola !!!
Noi non capiamo bene da subito, ci debbono spiegare che quel giorno ci sono a tavole degli amici o parenti che impersonano la Madonna, S. Giusesppe e il Bambinello.
Se io sono la madonna a casa di un parente il giorno di S.Giuseppe lo sono finchè non sopravviene un qualcosa che me lo impedisce, ma in teoria lo sono per sempre, è come se si formasse un grado di parentela.
La giornata di S.Giuseppe inizia con la messa e poi S. Giuseppe viene portato in processione.
In piazza, davanti alla chiesa ci sono chirichetti questo qui ha il fratellino per mano !!!
Dopo la processione io e Daniela seguiamo Pietro Testa, saremo ospiti nella sua casa.
Io mi sento un po' in imbarazzo, non è una situazione comune. Ma è anche bello fare qualcosa di insolito. Seentirsi nuovi facendo qualcosa di nuovo.
Appena arrivati a casa mi colpisce l'ingresso con le pareti
arancioni, con una luce bellissima che entra dalla porta e dalla finestra, ed il divano blu, ho fatto questo
disegno ma non sono per niente soddisfatta di come è venuto, ho completamente sbagliato la prospettiva, ero emozionata...
Intanto arrivano altre persone. Debora ci mette a nostro agio.
Ci sono parecchi bimbi che ci guardano con curiosità.
Ad un certo punto si inizia, tutti in ginocchio, una voce maschile recita delle preghiere prima del pranzo.
Ci sono molte persone sistemate su un tavolo a U molto grande, Rita, sorella di Debora si siede vicino a noi, non sembrano sorelle, Debora è una bellezza mediterranea, con capelli lunghi scuri e lisci e occhi neri ridenti, invece Rita ha una bellezza Irlandese un po' da fata dei boschi... Un'aria un po' assente e sorridente dolce. Ho cercato di ritrarre tutto il salone in maniera poco descrittiva, in modo da non metterci troppo tempo....
Dopo un po' tutti i bambini vogliono disegnare, assieme a me e a Daniela. Bella questa cosa !!!
Ognuno sceglie di disegnare cose diverse, mi piace sempre molto vedere i disegni dei bambini, sono sempre geniali ed originali.
Fra i bimbi che chiedono attenzione e questo totale del tavolo passa
parecchio tempo. Anche perché Io e Daniela oscilliamo dal tavolo dova si mangia al tavolo dove si dipinge.
Si perché Rita e Debora ci hanno portato un tavolinetto tutto per la pittura.
Dopo penso che avrei voluto dedicare attenzione alle
pietanze perché erano bellissime e buonissime, allora inizio a farlo ma poi ho fatto solo questo disegno qui con 4 cose...
E invece il riso al latte e l'agodolce meritavano proprio ....
Questa festa di S. Giuseppe, mi spiegano, è una "devozione": la si "prende" come un impegno e se una donna "la prende" poi la fa ogni anno, la signora Incoronata la fa chissà da quando e ancora non la lascia, chiaramente viene aiutata ma io la vedo in cucina che mangia seduta.
La quantità di cibo che deve essere preparata è enorme perché non solo ci sono molti ospiti, ma poi il cibo viene regalato a tutti in giro.
Più tardi la signora Incoronata viene nel salone ed a me viene voglia di provare a ritrarla.
il pranzo prosegue fino a tardi, e finisce con un'altra preghiera dopo la quale le persone possono alzarsi ed andare, a quanto ho capito tutti con il loro sacchettino di cibi, che si chiama "devozione". Anche a me e Daniela viene data la nostra "devozione".
Quando andiamo via Pietro ci spiega che in realtà uno non dovrebbe manco ringraziare chi lo ospita, perché chi apre la propria casa al viandante lo fa per devozione a S. Giuseppe.
Un tempo il giorno di questa festa le porte erano aperte a tutti. E la padrona di casa serviva gli ospiti scalza, proprio in segno di devozione.
Altra cosa che ci fa capire Pietro è che l'anno prossimo la loro casa è aperta per noi, in teoria sarebbe implicito che io e Daniela tornassimo lì il prossimo anno, senza nemmeno il bisogno di dirlo.
Il giorno dopo andiamo tutti al liceo a presentare il lavoro fatto, c'è pure il sindaco che parla di questo progetto che ancora non mi è proprio chiaro, sulle tradizioni e sul dilemma "tenerle o mollarle", sull'ospitalità o comunque insomma su come maneggiare questi cambiamenti di questa epoca così rapidi che nessuno sa bene cosa fare....
Da fuori al liceo si gode di una vista magnifica, ci mettiamo lì
tira aria di primavera.... E noi ce la respiriamo tutta....
Il fatto che dopo questa uscita scriveremo una relazione in merito in realtà solleva tutta una attenzione particolare sulle emozioni suscitate da questi tre giorni ....
Ma in caso le metterò in un altro post.
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